Il nomè è un’espressione dialettale picena che indica “qualcosa di prezioso”.
Caratterizzato da una maggiore presenza di Montepulciano rispetto al Sangiovese, entrambi raccolti nei nostri vigneti di 60 anni, ed un affinamento di 18 mesi in piccoli tini di rovere francese di cui 1/3 di primo passaggio, è un vino che alla sua irruenza coniuga una buona acidità ed un tannino presente ma elegante. Sia al naso che in bocca sono intense le note di frutta a amarena, cuoio, caffè e liquirizia.
In etichetta l’opera “Maia” di Silvia Luciani.